Continuando a parlare del 10th Congress of World Society for Reconstructive Microsurgery (WSRM 2019), svoltosi a Bologna dal 12 al 15 giugno scorsi, è bene sottolineare anche il secondo dei tre interventi tenuti dal Dott. Ignazio Marcoccio, specialista in Chirurgia della Mano e Microchirurgia dei Nervi dell’Istituto Clinico Città di Brescia. Dopo la discussione incentrata sulle piccole perdite di sostanza nervosa (short nerve gap), lo specialista italiano è stato il protagonista di una sessione dedicata ai transfer tendinei e alle paralisi del nervo sciatico popliteo esterno, quel nervo che, detto volgarmente, serve a sollevare il piede, le dita e la caviglia e la cui paralisi causa l’andatura steppante con il piede “ciondolante”.
“In questa sessione ho avuto il piacere di approfondire il tema delle lesioni nervose dell’arto inferiore e la mia relazione seguiva di qualche minuto quella sui transfer nervosi tenuta da un noto specialista americano. Un autorevole collega che ha chiuso il proprio discorso affermando che, ad oggi, i transfer nervosi sugli arti inferiori garantiscono risultati meno brillanti rispetto agli arti superiori permettendo di conseguire solo una modesta dorsiflessione del piede che rapidamente si perde per l’insorgenza di un senso di stanchezza alla muscolatura della gamba e quindi la necessità di ricorrere quasi immediatamente ad uno specifico tutore per evitare il “ciondolare” del piede.
L’occasione è stata, dunque, molto utile per illustrare alla platea la nostra palliativa tendinea, una tecnica ideata dal Dott. Adolfo Vigasio e dal sottoscritto presso l’Istituto Clinico Città di Brescia, che ha mostrato dei risultati davvero eccezionali. Una dimostrazione tangibile di come, ad oggi, questa palliativa tendinea garantisca risultati di gran lunga più soddisfacenti rispetto a quelli conseguibili dai transfer nervosi”.