Le stampanti a getto d’inchiostro rivoluzionano il futuro dei trapianti. I ricercatori della Wake Forest Institute for Regenerative Medicine di Winston-Salem, in North Carolina, infatti, hanno realizzato una stampante 3D in grado di creare organi, tessuti e ossa che, se necessario, potrebbero sostituire quelli originali.
Tessuti e organi sono trapiantati da decenni in medicina per curare i pazienti il cui tessuto è diventato malato per traumi, ustioni o patologie di vario genere; normalmente provengono da donatori o vengono spostati da una parte sana del corpo di un paziente alla parte danneggiata, ma gli scienziati da Wake Forest Institute, come detto, hanno messo a punto una stampante prototipo grazie alla quale stampare sezioni di tessuto destinate ad adattarsi alla natura unica di ognuno di noi.
Una scoperta straordinaria se pensiamo che solo nel 1983 nacque la stereolitografia, la prima tecnica di stampa 3D che permetteva di realizzare singoli oggetti tridimensionali a partire dai dati digitali elaborati da specifici software. Una novità molto significativa che, ne siamo certi, contribuirà all’ulteriore consolidamento anche della microchirurgia ortopedica.