Il gomito rigido
Gomito rigido: il trattamento chirurgico - artrolisi di gomito
Il trattamento chirurgico può essere intrapreso quando con il trattamento riabilitativo non si è ottenuto un miglioramento del movimento articolare tale da rientrare nell’arco di movimento fisiologico (vedi tabella: Grado di severità della rigidità), o è più corretto dire, utile e funzionale. Infatti, è necessario ricordare che alcuni soggetti tollerano deficit di movimento anche moderati, mentre altri non riescono a svolgere una particolare funzione, per loro molto importante, anche con deficit di movimento di grado lieve e che magari coinvolge una sola direzione di movimento, pertanto la rigidità di gomito e la scelta di operarla o meno, dipende da caso a caso e va molto attentamente valutata.
La condizione essenziale perché si possa procedere all’intervento di artrolisi di gomito con l’obiettivo di guadagnare un movimento articolare funzionale, è che le superfici articolari siano conservate. Infatti, non avrebbe significato recuperare un movimento articolare in una articolazione gravemente danneggiata.
L’intervento è molto complesso e necessita di uno o più approcci chirurgici a seconda del grado di rigidità, delle cause scatenanti la rigidità (intrinseche o estrinseche), di quale compartimento è maggiormente interessato (anteriore, posteriore, mediale, laterale, o tutti). Anche la presenza di calcificazioni o di mezzi di sintesi precedentemente posizionati per il trattamento di fratture, condiziona il programma chirurgico. Altro fattore che condiziona l’intervento chirurgico è la presenza della neuropatia del nervo ulnare, o pur in assenza di una franca neuropatia, di un coinvolgimento cicatriziale del nervo nel suo alloggiamento. In questi casi, al termine della procedura di release articolare, potrebbe rendersi necessaria la trasposizione anteriore del nervo ulnare, al fine di fornirgli un nuovo alloggiamento lontano dal tessuto cicatriziale.