Chirurgia della mano e dei nervi Brescia
Centro di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dei Nervi Periferici presso l’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato)

Il gomito rigido

Gomito rigido: i risultati

I risultati sono molto variabili e dipendono da numerosi fattori, ma principalmente sono TRE gli elementi che hanno un ruolo chiave:
  1. Il tipo di rigidità
  2. Il paziente
  3. La riabilitazione
Abbiamo già parlato nella sezione della riabilitazione di come questa sia complessa, difficile, lunga e di come il paziente spesso si scoraggia e abbandona il percorso riabilitativo vanificando quanto ottenuto dalla chirurgia, o a volte accontentandosi del risultato parziale ottenuto fino a quel momento. La forza di volontà e la caparbietà del paziente nel volere guarire, giocano nella riuscita di questa patologia, un ruolo quanto mai importante. Fondamentale è anche il ruolo del terapista che dovrà seguire per un lungo periodo il paziente. Per quanto riguarda il tipo di rigidità è chiaro che i migliori risultati si ottengono nei casi di maggior rigidità, infatti ottenere un guadagno articolare di 50-60 gradi in un gomito che presenta un movimento minore di 30° (rigidità gravissima) o tra 30 e 60 (rigidità grave), lo porterebbe ad uno stadio di rigidità lieve. Di contro, nelle rigidità meno gravi, o monodirezionali, perché il risultato sia soddisfacente è necessario non solo il recupero quanto maggiore possibile del deficit pre-operatorio, ma anche l’assenza di rigidità secondarie al movimento articolare che non presentava alcun deficit. Si tratta pertanto di una patologia complessa e rappresenta una sfida per le tre figure coinvolte, il paziente in primis, il terapista e il chirurgo.
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