Centro di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dei Nervi Periferici presso l’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato)
Il gomito rigido
La funzione primaria del gomito è quella di assolvere alla necessità primordiale di portare il cibo alla bocca.
Grazie al movimento articolare combinato di flessione ed estensione e di rotazione dell’avambraccio, definito pronazione (rotazione della mano con palmo rivolto verso il basso) e supinazione (rotazione con palmo verso l’arto) il gomito riesce ad orientare la mano nello spazio e fornirle un supporto stabile per la funzione che di volta in volta la mano è chiamata a svolgere (lavorativa, sportiva, attività di tutti i giorni, etc…).
L’arco di movimento normale (fisiologico) del gomito va da 0° a 145° per la flesso-estensione e di 75°-85° per la pronazione e la supinazione.
Grado di severità della rigidità
La rigidità di gomito viene definita lieve quando c’è un movimento articolare in flesso estensione complessivo maggiore di 90°, moderata dai 61° ai 90°, grave dai 31° ai 60° e gravissima quando il movimento articolare è inferiore a 30°. Un deficit di estensione non superiore a 30° e una flessione non inferiore a 130°, sono considerati accettabili ai fini funzionali e ai limiti del trattamento chirurgico che quando viene eseguito in questi casi è perché la componente di dolore è maggiore della disabilità data dalla rigidità. Per la rotazione dell’avambraccio viene ritenuto tutto sommato funzionale e accettabile un movimento non inferiore ai 50° di supinazione e 50° di pronazione, purché non doloroso.
La rigidità di gomito è generalmente poco tollerata per la scarsa capacità di compensazione, che hanno le articolazioni vicine, nel sopperire alla perdita di movimento articolare. Questo il motivo per cui spesso il paziente si presenta chiedendo aiuto e lamentando difficoltà ad eseguire uno specifico gesto, azione o compito che può essere lavorativo, ricreativo, domestico o sportivo, mostrando una leggera riduzione d’ampiezza dell’arco di movimento articolare, tanto che viene generalmente ritenuta lieve o addirittura banale da parte del medico generalista o dai parenti e amici, che spesso minimizzano. In realtà, tale riduzione del movimento articolare sebbene giudicata banale, può compromettere significativamente un particolare gesto o funzione. Per esempio, una perdita di estensione è meglio tollerata di una perdita di flessione, proprio per la difficoltà di raggiungere il volto che quest’ultima causa, ma in generale il disagio causato dalla rigidità di gomito è basato perlopiù sul tipo di compito che la rigidità impedisce di compiere, più che sul vero e proprio conteggio dei gradi articolari persi e pertanto è molto soggettivo.
Arco di movimento | Grado di rigidità |
> di 90° | Lieve |
da 61° a 90° | Moderata |
da 31° a 60° | Grave |
< a 30° | Gravissima |