L’epicondilite o gomito del tennista
Cosa è l'epicondilite
L’epicondilite è una patologia tendinea infiammatoria, che interessa i tendini dei muscoli estensori dell’avambraccio alla loro inserzione sull’epicondilo laterale, definita tendinopatia inserzionale.
È comunemente nota come gomito del tennista (in contrasto al gomito del golfista o epitrocleite, che invece rappresenta la tendinite dei muscoli flessori alla loro inserzione sull’epicondili interno) in quanto fenomeno di infortunio tipico dei giocatori di tennis, ma ciò non significa che si tratti di una patologia legata solo a chi pratica questo tipo di sport. L’epicondilite, infatti, è tra le più comuni patologie diagnosticate del gomito, frequentemente riscontrata anche nei lavoratori manuali e in chi trascorre molte ore al giorno davanti al computer. Secondo le statistiche statunitensi, colpisce fino al 3% della popolazione, ma nelle donne l’incidenza può raggiungere il 10%.
Nei casi di epicondilite cronica, il tendine perde la sua naturale struttura a causa di un processo degenerativo, che può portare alla lacerazione vera e proprie del tendine e quando questo si verifica, il paziente avverte un immediato sollievo, perché viene eliminata la trazione sul tendine degenerato, meccanismo alla base del dolore. Purtroppo, questo meccanismo che possiamo definire di auto-cura, non sempre avviene e il tendine degenerato rimane in qualche modo inserito generando dolore ad ugni trazione muscolare.
Ad essere interessato da questa patologia è soprattutto (ma non solo) il muscolo estensore radiale breve del carpo che, con l’estensore radiale lungo del carpo, l’estensore comune delle dita e l’estensore ulnare del carpo, costituisce il gruppo di muscoli epicondiloidei che si inseriscono all’epicondilo. L’epicondilite può essere debilitante, fino a impedire l’esecuzione dei gesti quotidiani e più semplici, come versare l’acqua in un bicchiere, lavarsi i denti, o afferrare oggetti. Infatti, sebbene sia la contrazione dei muscoli flessori a consentire di prendere in mano un oggetto, è però la contrazione dei muscoli estensori a permettere di stabilizzare il polso per una presa forte e sicura. Ecco spiegato il paradosso per cui un gruppo di muscoli estensori diventa dolente durante un movimento di flessione.