Chirurgia della mano e dei nervi Brescia
Centro di Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dei Nervi Periferici presso l’Istituto Clinico Città di Brescia (Gruppo San Donato)

L’epicondilite o gomito del tennista

Diagnosi dell'epicondilite

Per la diagnosi dell’epicondilite ci si avvale di test manuali e di valutazioni strumentali.

Test manuali

Per quanto riguarda i test manuali, il medico valuta la presenza del dolore premendo i punti trigger della zona dolente, localizzati nei punti di inserzione del tendine all’epicondilo. Altri test, definiti “contro resistenza”, prevedono la collaborazione attiva del paziente, estendendo di volta in volta il polso, il terzo dito e supinando l’avambraccio contro una resistenza esercitata dal medico: in caso di epicondilite, i test sono immediatamente positivi, con risveglio di vivo dolore e deficit di forza.

Valutazione strumentale

La valutazione strumentale prevede in prima battuta una radiografia, per verificare la presenza di eventuali calcificazioni, che sono spesso associate all’epicondilite e si sviluppano all’interno del tendine estensore, vicino all’inserzione epicondiloidea, o per escludere altre patologie ossee. Un altro esame di primo livello molto importante è l’ecografia, che permette di valutare la qualità del tendine, la struttura, lo spessore, il trofismo e la presenza o meno di lacerazioni. La risonanza magnetica (RM) può servire come completamento diagnostico nei casi di diagnosi dubbia, o può essere eseguita come approfondimento ulteriore quando il paziente non ha trovato beneficio dal trattamento conservativo.
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