Il 16 marzo scorso si è svolto a Brescia, presso il Centro Paolo VI, il terzo corso di aggiornamento in Chirurgia Ortopedica dove si è parlato di sindromi compressive dei nervi periferici. Un argomento per cui il gruppo bresciano vanta un’esperienza invidiabile nel panorama italiano e non solo, basti pensare al recente articolo proposto Journal of Shoulder and Elbow Surgery scritto dal Dott. Ignazio Marcoccio, specialista in Chirurgia della Mano e Microchirurgia dei Nervi dell’Istituto Clinico Città di Brescia, e dal Dott. Adolfo Vigasio, Responsabile dell’U.O. di Ortopedia e Traumatologia sez. II dell’Istituto Clinico Città di Brescia. Numerosi i relatori di prestigio che sono intervenuti a questo appuntamento divenuto ormai abituale, come ha sottolineato l’attuale presidente della SICM, il Dott. Bruno Battiston, intervenuto come relatore. Durante questa occasione il Dott. Ignazio Marcoccio ha parlato di sindromi rare e non, tra le quali la neuropatia del nervo ulnare al gomito, una patologia che riveste una particolare importanza dal momento che è molto frequente e spesso, per caratteristiche sue intrinseche, non viene facilmente diagnostica. “In una grossa percentuale dei casi – ci ha spiegato il Dott. Marcoccio – questa patologia non viene riscontrata dai tradizionali esami strumentali (come la elettromiografia) e soltanto grazie ad un’attenta valutazione e specifici test clinici si può svelare. Durante il mio intervento ho trasmesso il video di una paziente affetta da questo disturbo che presentava una sintomatologia fuorviante che ha tratto in inganno diversi specialisti che prima di me l’hanno visitata, infatti avevano scambiato questa patologia del nervo ulnare per cervicalgia o per un problema alla spalla, prescrivendo svariati esami come risonanze magnetiche di collo e alle spalla, oltre a varie terapie. Facilitato anche da ciò che avevano escluso i miei colleghi, sono riuscito, nonostante i sintomi atipici e fuorvianti, a porre diagnosi di compressione del nervo ulnare al gomito. Una situazione che dimostra come, tante volte, determinati sintomi possano portare fuori strada il lavoro dell’ortopedico”.