Le lesioni da taglio accidentali delle dita

A chi non è mai successo di tagliarsi con il coltello di casa sbucciando un frutto o tagliando della verdura? Bene sappiate che è opportuno prestare molta attenzione, più di quanto si creda, alle eventuali conseguenze che queste piccole lesioni possono determinare. Soprattutto in coloro che tendono da un lato a sopportare bene il dolore e dall’altro a minimizzare l’accaduto, pensando magari che la ferita guarirà spontaneamente in un secondo momento. Come ci ha spiegato il Dott. Ignazio Marcoccio, specialista in Chirurgia della Mano e Microchirurgia dei Nervi dell’Istituto Clinico Città di Brescia, “purtroppo, spesso, non è così: a fronte di una piccola breccia cutanea, la punta del coltello può penetrare in profondità nel dito provocando danno a un tendine o a un nervo. Un evento traumatico che nell’immediato magari, non determina un grosso dolore ne un deficit di movimento, ma che nel tempo può portare ad una perdita di sensibilità, alla formazione di un neuroma doloroso o ad una interruzione completa di un tendine. Non è detto, infatti, che nell’immediato la lesione a un tendine comporti per forza di cose un deficit di movimento: basta infatti una interruzione di una parte del tendine (piccola lacerazione), tale da consentire il movimento, che però dopo poche settimane, piano piano, si amplia arrivando alla interruzione completa del tendine stesso, comportando quindi un improvviso deficit di movimento del dito. Per questo genere di lesioni, dunque, è importante recarsi prontamente da uno specialista per evitare sequele di questo tipo. Infatti, una valutazione accurata e una ecografia ben fatta potrebbero svelare la lesione nascosta di un tendine. Anche nel caso in cui l’oggetto della lesione fosse un nervo, bisogna sapere che può sviluppare una cicatrice (neuroma) che, nel tempo diviene dolorosa. Ferite insignificanti, dunque, possono nascondere insidie non indifferenti se la punta del coltello penetra in profondità.

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