La paralisi del nervo sciatico popliteo esterno (SPE) causa un deficit di estensione del piede e delle dita. Per far fronte alla mancata estensione del piede e delle dita il soggetto che ne è affetto, per evitare di inciampare, solleva il ginocchio e lancia avanti la gamba. Il tipo di andatura che ne deriva viene chiamata “andatura steppante” perché ricorda quella dei cavalli nella steppa.
Come ci ha spiegato il Dott. Ignazio Marcoccio, specialista in Chirurgia della Mano e Microchirurgia Ricostruttiva dei Nervi Periferici presso l’Istituto Clinico Città di Brescia, nel 2008 e successivamente nel 2012, abbiamo scritto un articolo per una delle più autorevoli riviste mediche americane descrivendo una nuova tecnica che abbiamo ideato e che oggi si è largamente diffusa in Italia e all’estero”.
Ma che cos’è lo SPE? “Il nervo SPE, assieme al nervo SPI (Sciatico Popliteo Interno) è un ramo terminale del nervo Sciatico. Lo SPE si separa dal nervo Sciatico al livello del poplite (l’incavo dietro il ginocchio) e decorre verso l’esterno del ginocchio, subito al di sotto della testa del perone per poi scendere lungo la porzione esterna della gamba fino alla caviglia e al piede. Al nervo SPE spetta il compito, grazie ai muscoli che innerva, di estendere la caviglia e le dita del piede. Questo nervo rientra nella categoria dei nervi cosiddetti ‘sfavorevoli’, ossia quei nervi che, interessati da una lesione, se pur riparati, difficilmente recuperano contrariamente ad altri nervi, considerati ‘favorevoli’, per cui la riparazione consente di ottenere buoni risultati”. Cosa comporta la lesione di questo nervo? “Una sua paralisi causa un importantissimo deficit di estensione della caviglia e del piede tanto che chi ne è affetto, per camminare deve alzare molto il ginocchio e “lanciare” il piede in avanti per evitare che il piede “ciondolante” (così viene definito in gergo) possa urtare il terreno, inciampando e causando una caduta. Questo tipico modo di camminare è molto simile a quello dei cavalli nella steppa, da qui il nome di “andatura steppante”, con la quale viene indicato il modo di camminare dei pazienti con la paralisi del nervo SPE. Questa andatura è estremamente disabilitante per il paziente stesso, costretto anche ad indossare un tutore che gli impedisca di far “cadere” la caviglia e il piede”. In caso di lesione del nervo sciatico popliteo esterno che tipo di intervento si esegue? “Si procede con un intervento chirurgico piuttosto complesso che prevede il trasferimento del tendine Tibiale Posteriore che ha il compito di flettere la caviglia e del tendine Flessore Comune delle dita del piede che, come dice il nome stesso, ha il compito di flettere le dita del piede (non viene interessato dal prelievo il tendine che comanda la flessione dell’alluce). Questi due tendini, attraverso la tecnica complessa che abbiamo messo a punto, vengono trasferiti sulla porzione anteriore della gamba e collegati ai tendini paralizzati. Dopo un periodo variabile da 3 a 6 mesi, a seconda dell’età e di altri fattori, il paziente avrà “imparato” il nuovo movimento ottenendo un’estensione volontaria della caviglia e del piede. Questo intervento, permette di ottenere, soprattuto nei giovani, risultati davvero eccezionali che permettono un ritorno alla vita del tutto normale… o quasi”.
dr. Ignazio Marcoccio – paralisi SPE dr. Ignazio Marcoccio – paralisi SPE dr. Ignazio Marcoccio – paralisi SPE dr. Ignazio Marcoccio – paralisi SPE dr. Ignazio Marcoccio – paralisi SPE