Il 3-4 Dicembre 2017, a Verona, è stato organizzato un cadaver lab dedicato al trattamento delle fratture di omero. Tra i relatori chiamati ad intervenire anche il Dott. Ignazio Marcoccio, specialista in Chirurgia della Mano e Microchirurgia dei Nervi, che è stato chiamato a discutere di quelle che sono le problematiche delle fratture del gomito nel caso in cui venga interessato il nervo ulnare. “Si è trattato – ci ha spiegato il Dott. Marcoccio – di un intervento approfondito per sapere come in questi casi gestire non solo l’osso fratturato (aspetto che ha certamente la sua importanza) ma, soprattutto, il nervo ulnare interessato dalla frattura dal momento che si tratta di un nervo che passa a contatto proprio con la struttura ossea del gomito e spesso e volentieri, trascurando il suo trattamento, si rischia di compromettere il buon risultato dell’operazione. Il chirurgo che non sta attento a questo aspetto, infatti, esegue una buona riparazione (o sintesi) dell’osso ma poi, non trattando adeguatamente il nervo, non riesce ad alleviare il dolore che il paziente spesso lamenta in questi casi”. Un incontro interessante, dunque, per sapere quando il nervo ulnare va lasciato al proprio posto (anatomico e fisiologico) o quando è il caso di posizionarlo lontano dalla frattura e dai mezzi di sintesi e, se è questa l’opzione, in che modo poterlo fare, offrendo suggerimenti utili e algoritmi ben precisi su come farlo sia a livello teorico, sia pratico. Una problematica spigolosa e difficile che il Dott. Marcoccio ha affrontato portando non solo i dati della letteratura internazionale pubblicati in materia, ma anche l’esperienza bresciana che fa dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia sez. II dell’Istituto Clinico Città di Brescia non solo una realtà particolarmente aggiornata in quest’ambito ma un vero e proprio punto di riferimento in ambito di microchirurgia sull’intero territorio nazionale.