Nei giorni scorsi il Dott. Ignazio Marcoccio, specialista in chirurgia della mano e microchirurgia ortopedica, ha eseguito un difficile intervento microchirurgico necessario per far fronte ad una patologia rara nota con il nome scientifico di sindrome del pronatore rotondo ma anche conosciuta come sindrome o crampo dello scrivano. Si tratta di un disturbo che interessa i muscoli adibiti ad un gesto tanto banale quanto frequente come quello di ruotare il palmo della mano dall’alto verso il basso (atto di pronazione).
“E’ un raro disturbo di cui possono soffrire le persone che, soprattutto per lo svolgimento delle proprie attività professionali, ripetono questo gesto più e più volte, come per esempio chi scrive a lungo o l’operaio in catena di montaggio, etc… Insomma chi per lavoro o per hobby ruota ripetutamente l’avambraccio (prono-supinazione) – ci ha spiegato il Dott. Marcoccio. In alcuni rari casi può però instaurarsi una rara patologia compressiva a carico di piccoli rami nervosi che innervano la muscolatura atta a questi movimenti con lo sviluppo di dolore prima e paralisi poi. Questi rami originano dal nervo principale che si chiama Mediano. A volte può anche essere compresso un altro piccolo nervo, l’interosseo interiore, localizzato nell’avambraccio. Questo nervo va ad innervare solo tre muscoli, ma la paralisi di due di questi muscoli è molto evidente, infatti chi ne è affetto non riesce a piegare la punta del pollice e dell’indice tanto da non riuscire a fare una perfetta “O” con le due dita (sindrome del nervo interosseo anteriore). Per intenderci, non si riesce ad afferrare una penna”. Al di là della ripetitività del gesto, esistono altre motivazioni per giustificare questo problema? “La ripetitività del movimento unitamente ad una muscolatura piuttosto sviluppata o ad anomale lacinie fibrose, o a vasi che passano a cavaliere sul nervo, possono in situazioni patologiche causare dolore e scatenare la paralisi”. Ci descriva l’intervento chirurgico? “Si tratta di un intervento molto complesso perché è necessario andare in profondità nei tessuti del braccio, del gomito e dell’avambraccio, districandosi tra le varie strutture nobili del nostro organismo come nervi ed arterie (che in alcun modo devono essere danneggiate) sino ad arrivare laddove questo piccolo nervo è compresso al fine di liberarlo”.